Situata ai piedi dei Monti Gemelli, è un centro ricco di storia e fascino. Innumerevoli sono le Piazze, le Chiese, i Palazzi e le opere di grande interesse.
Antiche tradizioni, come la lavorazione della ceramica, e spettacolari rievocazioni storiche, come la famosa “Quintana”, trovano in Ascoli Piceno il luogo ideale per essere apprezzate e valorizzate.
Sono diversi i luoghi di Ascoli dedicati al suo Patrono. Il più conosciuto è ovviamente il Duomo, in Piazza Arringo, ma ci sono altri due tributi sconosciuti ai più: il Tempio di Sant’Emidio alle Grotte, dove leggenda narra
il Santo portò da solo la propria testa dopo essere stato decapitato, ed il Tempio di Sant’Emidio Rosso, che sorge nel luogo della decapitazione.
Una tappa immancabile, testimonianza di una delle più famose discendenze d’imprenditoria del territorio, famose e riconosciute ben oltre i confini regionali. Il Caffè Meletti è parte dell’identità di ascolana e ne racconta, a modo suo, la storia.
Da qualsiasi lato si entri in Piazza del Popolo, la sua bellezza è da togliere il fiato: il Palazzo dei Capitani del Popolo, la Chiesa di San Francesco, i palazzi rinascimentali, i portici e le logge, e per finire lo storico Caffè Meletti.
Sono diversi i luoghi di Ascoli dedicati al suo Patrono. Il più conosciuto è ovviamente il Duomo, in Piazza Arringo, ma ci sono altri due tributi sconosciuti ai più: il Tempio di Sant’Emidio alle Grotte, dove leggenda narra
il Santo portò da solo la propria testa dopo essere stato decapitato, ed il Tempio di Sant’Emidio Rosso, che sorge nel luogo della decapitazione.
Una tappa immancabile, testimonianza di una delle più famose discendenze d’imprenditoria del territorio, famose e riconosciute ben oltre i confini regionali. Il Caffè Meletti è parte dell’identità di ascolana e ne racconta, a modo suo, la storia.
Nel 2021 Campli si è aggiudicato il 6° posto nel prestigioso concorso Borgo dei Borghi, al quale hanno partecipato le più bei cittadine di tutta Italia: questo dice già molto sulla meraviglia di questo piccolo gioiello.
La Scala Santa ed il Museo Archeologico sono solo due tra le tante attrattive da visitare.
La necropoli si estende su un’area di circa 50 ettari tra i corsi dei torrenti Misigliano e Fiumicino. Anticamente questo territorio era attraversato dalla “via sacra” ed era utilizzato come sede per riti funebri. I ritrovamenti coincidono con resti di tombe a tumulo appartenute ai popoli Italici dei Pretuzi e dei Piceni.
La necropoli si estende su un’area di circa 50 ettari tra i corsi dei torrenti Misigliano e Fiumicino. Anticamente questo territorio era attraversato dalla “via sacra” ed era utilizzato come sede per riti funebri. I ritrovamenti coincidono con resti di tombe a tumulo appartenute ai popoli Italici dei Pretuzi e dei Piceni.
Una cittadina aristocratica, ricca di arte e di storia, che sorge su una rupe rocciosa di travertino ed è dominata dalla Fortezza, ultimo baluardo dei Borbone prima dell’Unità d’Italia, e vero punto di attrazione.
È caratterizzata da una forte vivacità culturale, che la rendono il teatro perfetto per eventi di vario genere.
In un processo di scoperta dei borghi da vedere tra Abruzzo e Marche, non può mancare la visita alla Fortezza Borbone: un’imponente opera di ingegneria militare che troneggia con i suoi 25.000 mq di superficie. Oggi ospita anche moltissimi eventi che la fanno costantemente rivivere.
Una costruzione rinascimentale che ruba lo sguardo grazie alla sua facciata con doppia coppia di lesene trabeate e che custodisce al suo interno una gemma di rara bellezza e valore storico: un organo risalente al ‘700.
Il vicolo più stretto d’Italia, della larghezza di 43 cm, un primato conteso con il Comune di Ripatransone, sempre in provincia di Ascoli.
Si trova all’interno dei locali della Fortezza di Civitella e rappresenta un luogo da visitare per gli appassionati di storia e di armi antiche. Custodisce infatti le mappe originali che raccontano la storia della Fortezza ed armi risalenti al periodo rinascimentale e risorgimentale.
In un processo di scoperta dei borghi da vedere tra Abruzzo e Marche, non può mancare la visita alla Fortezza Borbone: un’imponente opera di ingegneria militare che troneggia con i suoi 25.000 mq di superficie. Oggi ospita anche moltissimi eventi che la fanno costantemente rivivere.
Una costruzione rinascimentale che ruba lo sguardo grazie alla sua facciata con doppia coppia di lesene trabeate e che custodisce al suo interno una gemma di rara bellezza e valore storico: un organo risalente al ‘700.
Il vicolo più stretto d’Italia, della larghezza di 43 cm, un primato conteso con il Comune di Ripatransone, sempre in provincia di Ascoli.
Si trova all’interno dei locali della Fortezza di Civitella e rappresenta un luogo da visitare per gli appassionati di storia e di armi antiche. Custodisce infatti le mappe originali che raccontano la storia della Fortezza ed armi risalenti al periodo rinascimentale e risorgimentale.
Folignano sorge su di una collina a sud di Ascoli Piceno, tra Colle San Marco ad ovest e Maltignano ad est.
Borgo medievale con una storia antica, il suo nome viene fatto risalire al latino “fuit lignum”, ad indicare la massiccia presenza di boschi intorno al paese, oppure al “castrum fundanianum”, l’attuale Castel Folignano, un avamposto difensivo medievale i cui ruderi rappresentano oggi una interessante attrazione turistica, insieme alle le necropoli picene.
Antico castello citato con il nome di “Castrum Fundanianum” nel 996 viene inserito tra i possedimenti del vescovado ascolano. Ad oggi rimane purtroppo poco di quello che deve essere stato il suo antico splendore, ma la torre campanaria e l’orologio, anche se risalente ai primi del ‘900, ce ne possono dare un’idea.
Piccola, ma perfetto esempio del calore dell’architettura religiosa. Le sue dimensioni ridotte la trasformano in un abbraccio per i fedeli, accolti da un grande crocifisso accompagnato da una statua dedicata alla Madonna e da affreschi che impreziosiscono le volte laterali.
Rinvenute nei pressi di Folignano e Piane di Morro, sono la testimonianza della storia pregressa che ha attraversato questo territorio. Particolarmente importante il ritrovamento di una spada di bronzo con una particolare elsa “ad antenne”, nella Necropoli di Piane di Morro.
Antico castello citato con il nome di “Castrum Fundanianum” nel 996 viene inserito tra i possedimenti del vescovado ascolano. Ad oggi rimane purtroppo poco di quello che deve essere stato il suo antico splendore, ma la torre campanaria e l’orologio, anche se risalente ai primi del ‘900, ce ne possono dare un’idea.
Piccola, ma perfetto esempio del calore dell’architettura religiosa. Le sue dimensioni ridotte la trasformano in un abbraccio per i fedeli, accolti da un grande crocifisso accompagnato da una statua dedicata alla Madonna e da affreschi che impreziosiscono le volte laterali.
Rinvenute nei pressi di Folignano e Piane di Morro, sono la testimonianza della storia pregressa che ha attraversato questo territorio. Particolarmente importante il ritrovamento di una spada di bronzo con una particolare elsa “ad antenne”, nella Necropoli di Piane di Morro.
Uno scrigno ricco di meraviglie paesaggistiche e luoghi incontaminati: castagneti secolari, praterie floreali, fiumi e ruscelli purissimi, il tutto contornato da borghi in pietra e vecchi mulini abbandonati.
Ma anche Castel Manfrino, un rudere dal fascino misterioso, il Castello Bonifaci e la Chiesa di San Nicola di Bari.
A Macchia da Sole, un sentiero, ex mulattiera, conduce a Castel Manfrino, ora un rudere perimetrale dal fascino misterioso, un tempo castrum romano a guardia della “via del sale” poi occupato dai Longobardi.
La principale stazione sciistica dei Monti della Laga, ed uno dei tre centri montani presenti in Provincia di Teramo, ad essere forniti di impianti di risalita e piste per lo sci nordico.
Noto anche come Vallis Bina, per via della biforcazione della valle, è edificato su uno stretto crinale di roccia, circondata da ripide vallate che ne favorivano la difesa. Si raggiunge tramite una stretta strada che costeggia la parte più elevata dell’insediamento. Suggestiva la piazzetta dove il solo rumore è quello dei suoni della natura e dell’acqua della fontana.
A Macchia da Sole, un sentiero, ex mulattiera, conduce a Castel Manfrino, ora un rudere perimetrale dal fascino misterioso, un tempo castrum romano a guardia della “via del sale” poi occupato dai Longobardi.
La principale stazione sciistica dei Monti della Laga, ed uno dei tre centri montani presenti in Provincia di Teramo, ad essere forniti di impianti di risalita e piste per lo sci nordico.
Noto anche come Vallis Bina, per via della biforcazione della valle, è edificato su uno stretto crinale di roccia, circondata da ripide vallate che ne favorivano la difesa. Si raggiunge tramite una stretta strada che costeggia la parte più elevata dell’insediamento. Suggestiva la piazzetta dove il solo rumore è quello dei suoni della natura e dell’acqua della fontana.
CO.TU.GE.
CONSORZIO TURISTICO DEL COMPRENSORIO DEI
MONTI GEMELLI
costituito ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 31 del Testo Unico sulle Autonomie Locali di cui al D.Lgs. 267/2000.
Largo degli Aranci, snc
63100 ASCOLI PICENO
P.I. 00512360447
C.F. 80005430444
Per info e contatti:
cotuge@tiscali.it
cotuge@pec.it
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